domingo, 27 de abril de 2014

Canonización de los beatos Juan XXIII y Juan Pablo II

Papa Francisco Canonización de los beatos Juan XXIII y Juan Pablo II




Popular Televisión R.Murcia

Emitido en directo el 27 abr. 2014
Canonización de los beatos Juan XXIII y Juan Pablo II

Holy Mass and Canonizazione S. Juan XXIII y S. Juan Pablo II




Canonization of John XXIII and John Paul II




Emitido en directo el 27 abr. 2014
On the Second Esater Sunday Pope Francis presides over the Holy Mass for the Canonization of the Blessed John XXIII and John Paul II, St. Peter's Square.


Holy Mass and Canonizations - 2014.04.27




BEATI


GIOVANNI XXIII
Sommo Pontefice



GIOVANNI PAOLO II
Sommo Pontefice




I

PROFILO BIOGRAFICO DEI BEATI







ANGELO GIUSEPPE RONCALLI

  nacque a Sotto il Monte, diocesi e provincia di Bergamo, il 25 novembre 1881. Venne battezzato lo stesso giorno, quartogenito di tredici figli. In parrocchia, sotto la guida dell'ottimo don Francesco Rebuzzini, ricevette una indelebile impronta ecclesiastica che l'avrebbe sorretto nelle difficoltà e animato nelle imprese apostoliche.

Ricevuta la Cresima e la prima Comunione nel 1889, entrò nel Seminario di Bergamo nel 1892, dove rimase per gli studi classici e filosofici fino al secondo anno di teologia. Giovanetto quattordicenne iniziò la stesura degli appunti spirituali che lo accompagneranno, con diverse modalità, fino alla morte, e che sono raccolti nel Giornale dell'anima. La practica della direzione spirituale assidua ebbe qui il suo inizio. Il 1 marzo 1896, il padre spirituale del Seminario di Bergamo, don Luigi Isacchi, lo ammise nell'Ordine Francescano Secolare di cui professò la Regola il 23 maggio 1897.

Dal 1901 al 1905 fu alunno del Pontifico Seminario Romano, godendo di una borsa di studio della diocesi di Bergamo per seminaristi meritevoli. Nel frattempo espletò per un anno il servizio militare. Venne ordinato sacerdote il 10 agosto 1904 a Roma, in Santa Maria in Monte Santo a Piazza del Popolo. Nel 1905 divenne segretario del nuovo Vescovo di Bergamo, mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi. Fino al 1914 tenne tale ufficio, accompagnando il Vescovo nella visita pastorale, collaborando a molteplici iniziative pastorali: Sinodo, redazione del mensile «La vita diocesana», pellegrinaggi, opere sociali. Fu insegnante in Seminario di storia, patrologia, apologetica. Nel 1910, nel riordino degli Statuti dell'Azione cattolica, il Vescovo gli affidò la sezione V (le donne cattoliche). Collaborò al quotidiano cattolico di Bergamo, fu predicatore, assiduo, profondo, efficace.

Furono gli anni dell'approfondito incontro con i santi pastori, San Carlo Borromeo (di cui pubblicherà gli Atti della visita apostolica compiuta a Bergamo nel 1575), San Francesco di Sales e l'allora Beato Gregorio Barbarigo. Furono gli anni del grande respiro pastorale appreso vivendo ogni giorno a fianco del Vescovo mons. Radini Tedeschi. Alla morte del Vescovo nel 1914 don Angelo continuò il proprio ministero sacerdotale come insegnante in Seminario e nei diversi ambiti della pastorale soprattutto associativa.

All'ingresso dell'Italia in guerra nel 1915 fu richiamato come sergente di sanità. L'anno dopo divenne cappellano militare in servizio negli ospedali militari di retrovia e coordinatore dell'assistenza spirituale e morale dei soldati. A conclusione della guerra, aprì la «Casa dello studente» curando la pastorale studentesca. Nel 1919 fu nominato direttore spirituale in Seminario.

Nel 1921 iniziò la seconda parte della sua vita: quella a servizio della Santa Sede. Chiamato a Roma da Benedetto XV come Presidente per l'Italia del Consiglio centrale della Pontificia Opera per la Propagazione della Fede, visitò molte diocesi d'Italia organizzando Circoli Missionari. Nel 1925 Pio XI lo nominò Visitatore Apostolico per la Bulgaria, elevandolo all'episcopato con il titolo di Areopoli. Scelse come motto episcopale «Obœdientia et pax», programma che lo accompagnò sempre.

Ordinato Vescovo il 19 marzo 1925 a Roma, raggiunse Sofia il 25 aprile. Nominato successivamente primo Delegato Apostolico, rimase in Bulgaria fino al 1934, visitando le comunità cattoliche, intessendo rispettosi rapporti con le altre comunità cristiane. Fu presente con caritatevole sollecitudine durante il terremoto del 1928. Soffrì in silenzio incomprensioni e difficoltà di un ministero segnato dalla pastorale dei piccoli passi. Affinò la propria confidenza e l'abbandono in Gesù Crocifisso.

Il 27 novembre 1935 venne nominato Delegato Apostolico in Turchia e Grecia. Il nuovo campo di lavoro era vasto e la Chiesa cattolica era presente in molte forme nella giovane repubblica turca, che si stave rinnovando e organizzando. Fu intenso il ministero verso i cattolici e lo stile di rispetto e di dialogo con il mondo ortodosso e musulmano lo contraddistinse. Allo scoppio della seconda guerra mondiale fu presente in Grecia devastata dai combattimenti. Cercò di offrire notizie sui prigionieri di guerra e mise in salvo molti ebrei servendosi del «visto di transito» della Delegazione Apostolica. Il 20 dicembre 1944 Pio XII lo nominò Nunzio Apostolico a Parigi.

Durante gli ultimi mesi di guerra e i primi di pace aiutò i prigionieri di guerra, curando la normalizzazione dell'assetto ecclesiastico di Francia. Visitò i santuari francesi, partecipò alle feste popolari e alle manifestazioni religiose più significative. Fu osservatore attento, prudente e fiducioso delle nuove iniziative pastorali dell'episcopato e del clero di Francia. Lo ispirava sempre la ricerca della semplicità del Vangelo, anche dentro le più complesse questioni diplomatiche. Lo sosteneva il desiderio pastorale di essere sacerdote in ogni situazione. Lo animava la sincera pietà che si trasformava ogni giorno in prolungato tempo di preghiera e di meditazione. Il 12 gennaio 1953 fu creato Cardinale e il 25 promosso Patriarca a Venezia. Fu lieto di potersi dedicare per gli ultimi anni della sua vita al ministero diretto della cura d'anime, desiderio che lo aveva sempre accompagnato diventando prete. Fu pastore sapiente e intraprendente, sull'esempio dei santi pastori che aveva sempre venerato: San Lorenzo Giustiniani, primo Patriarca di Venezia, e San Pio X. Mentre l'età avanzava, aumentava la confidenza nel Signore, dentro una laboriosità pastorale attiva, intraprendente, gioiosa.

Alla morte di Pio XII fu eletto Papa il 28 ottobre 1958, e assunse il nome di Giovanni XXIII. Nel suo quinquennio papale, apparve al mondo come l'immagine autentica del Buon Pastore. Mite e soave, intraprendente e coraggioso, semplice e attivo compì i gesti cristiani delle opere di misericordia corporali e spirituali, visitando i carcerati e gli ammalati, accogliendo uomini di ogni nazione e di ogni fede, esercitando verso tutti uno squisito sentimento di paternità. Il suo magistero sociale è contenuto nelle Encicliche «Mater et magistra» (1961) e «Pacem in terris» (1963).

Convocò il Sinodo Romano, istituì la Commissione per la revisione del Codice di Diritto Canonico, convocò il Concilio Ecumenico Vaticano II. Fu presente come Vescovo nella Diocesi di Roma, visitando parrocchie e chiese del centro storico e della periferia. Il popolo vide in lui un raggio della benignitas evangelica e lo chiamò «il Papa della bontà». Lo sosteneva un profondo spirito di preghiera; traspariva da lui, iniziatore di un rinnovamento nella Chiesa, la pace di chi confida sempre nel Signore. Si inoltrò decisamente sui sentieri della evangelizzazione, dell'ecumenismo, del dialogo con tutti, avendo la paterna preocupazione di raggiungere i suoi fratelli e figli maggiormente tribolati.

Morì la sera del 3 giugno 1963, all'indomani della Pentecoste, in profondo spirito di abbandono a Gesù, nel desiderio del suo abbraccio, circondato dalla preghiera corale del mondo, che pareva essersi raccolto intorno a lui, per respirare con lui nell'amore del Padre.

Giovanni XXIII fu dichiarato beato da Papa Giovanni Paolo II, il 3 settembre 2000 in Piazza San Pietro, nel corso della Celebrazione del Grande Giubileo dell'anno 2000.




ANGELO GIUSEPPE RONCALLI

  was born in Sotto il Monte, in the Diocese and Province of Bergamo, on 25 November 1881. The fourth of thirteen children, he was baptized that same day. Under the guidance of an outstanding parish priest, Father Francesco Rebuzzini, he received a profound ecclesiastical formation which would sustain him in difficulty and inspire him in the works of the apostolate.

He received Confirmation and First Communion in 1889 and entered the Seminary of Bergamo in 1892, where he remained for studies in classics and theology until his second year of theology. As a fourteen-year-old boy, he began drawing un the spiritual notes which he would keep in various ways until his death, and would later be collected in the Journal of a Soul. It was there that he began the practice of regular spiritual direction. On 1 March 1896, the spiritual director of the Seminary of Bergamo, Father Luigi Isacchi, enrolled him in the Secular Franciscan Order, whose Rule he professed on 23 May 1897.

From 1901 to 1905 he studied at the Pontifical Roman Seminary, where he benefited from a scholarship of the Diocese of Bergamo for qualified seminarians. In the meantime he completed a year of military service. He was ordained a priest in Rome on 10 August 1904 in the Church of Santa Maria in Monte Santo in Piazza del Popolo. In 1905, he was named secretary to the new Bishop of Bergamo, the Most Reverend Giacomo Maria Radini Tedeschi. He served as secretary until 1914, accompanying the Bishop on his pastoral visits and taking part in his numerous pastoral initiatives, including a Synod, the editorship of the monthly journal La Vita Diocesana, pilgrimages and various social works. He also taught history, patrology and apologetics in the Seminary. In 1910, when the statutes of Catholic Action were revised, the Bishop entrusted him with the pastoral care of Catholic women (section V). He wrote for Bergamo's daily Catholic newspaper, and he was a diligent, profound and effective preacher.

These were the years of his profound contact with sainted Bishops: Saint Charles Borromeo (whose Atti della Visita Apostolica, completed in Bergamo in 1575 he would later publish), Saint Francis de Sales and Blessed Gregorio Barbarigo. They were also years of great pastoral activity at the side of Bishop Radini Tedeschi. When the latter died in 1914, Father Roncalli continued his priestly ministry as a seminary professor and a spiritual assistant to various ecclesiastical associations.

When Italy entered the war in 1915, he was called to military service as a sergeant medic. A year later, he became a military chaplain serving military hospitals behind the lines, and coordinated the spiritual and moral care of soldiers. At the end of the war he opened a "Home for Students" and served as a chaplain for students. In 1919, he was appointed spiritual director of the Seminary.

1921 marked the beginning of the second phase of his life: his service to the Holy See. Called to Rome by Pope Benedict XV to be the President for Italy of the central council of the Society for the Propagation of the Faith, he visited many Italian dioceses and organized missionary circles. In 1925 Pope Pius XI him Apostolic Visitor to Bulgaria, elevating him to the episcopal dignity with the titular see of Areopolis. He chose as his episcopal motto Obœdientia et Pax, which served as the programme of his life.

Ordained bishop in Rome on 19 March 1925, he arrived in Sophia on 25 April. Subsequently named the first Apostolic Delegate to Bulgaria, Archbishop Roncalli remained there until 1934, visiting the Catholic communities and fostering respectful relations with other Christian communities. He was present and offered ready charitable assistance during the earthquake of 1928. He quietly endured misunderstanding and the difficulties of a ministry marked by halting progress. He grew in self-knowledge and confidence, and in abandonment to Christ crucified.

On 27 November 1934, he was named Apostolic Delegate in Turkey and Greece. His new assignment covered a vast area. The Catholic Church was present in many ways throughout the young Turkish Republic which was in the process of renewing and organizing itself. His ministry to Catholics was demanding and he became known for his respectful manner and dialogue with the Orthodox and Muslims. At the outbreak of the Second World War he was in Greece, which was devastated by fighting. He sought to gain information about prisioners of war and he helped to save many Jews by giving them transit visas issued by the Apostolic Delegation. On 6 December 1944, he was appointed Apostolic Nuncio in Paris by Pope Pius XII.

During the final months of the war and the first months of peace, Archbishop Roncalli assisted prisioners of war and worked to restored stability to the life of the Church in France. He visited the French shrines and participated in popular feasts and more significant religious events. He was attentive, prudent and trusting in his approach to the new pastoral initiatives undertaken by bishops and priests in France. He constantly sought to embody evangelical simplicity, even in dealing with the most complex diplomatic issues. His pastoral desire to be a priest in every situation sustained him. His deep piety found daily expression in prolonged moments of prayer and meditation.

On 12 January 1953 he was created Cardinal and on 25 January he was name Patriarch of Venice. He was delighted to devote himself in the last years of his life to a directly pastoral ministry, an aspiration the had always cherished as a priest. He was a wise and resourceful pastor, following in the footsteps of the holy Bishops whom the had always venerated: Saint Lawrence Giustiniani, the first Patriarch of Venice, and Saint Pius X. As he grew older, his trust in the Lord increased, within the context of an active, enterprising and joyful ministry.

Following the death of Pius XII, he was elected Pope on 28 October 1958, taking the name John XXIII. In the five years of his pontificate he appeared to the world as an authentic image of the Good Shepherd. Meek and gentle, resourceful and courageous, simple and ever active, he undertook various corporal and spiritual works of mercy, visiting prisioners and the sick, welcoming people of all nations and religions, demonstrating an exquisite sense of fatherhood to everyone. His social magisterium was contained in the Enclyclicals Mater et Magistra (1961) and Pacem in Terris (1963).

He convoked the Synod of Rome, instituted the Commission for the Revision of the Code of Canon Law, and convened the Second Vatican Ecumenical Council. As Bishop of Rome, he visited parishes and churches in the historial centre and in the outskirts. People saw in him a reflection of benignitas evangelica and called him the "good Pope". A profound spirit of prayer sustained him. He embodied, as the driving force behind a movement of renewal of the Church, the peace of one who trusts completely in the Lord. He advanced resolutely along the paths of evangelization, ecumenism and dialogue, and showed a paternal concern to reach out to those of his children most in need.

He died the evening of 3 June 1963, the day after Pentecost, in a profound spirit of abandonment to Jesus, of longing for his embrace, and surrounded by the prayers of the entire world, which seemed to gathered at his bedside to breathe with him the love of the Father.

John XXIII was declared Blessed by Pope John Paul II on 3 September 2000 in Saint Peter's Square, during the celebration the Great Jubilee of the Year 2000.




ANGELO GIUSEPPE RONCALLI

  nació el 25 de noviembre de 1881 en Sotto il Monte, diócesis y provincia de Bérgamo, el cuarto de trece hermanos. Ese mismo día fue bautizado. En la parroquia, bajo la guía del excelente sacerdote Don Francesco Rebuzzini, recibió una impronta eclesiástica imborrable, que le sirvió de apoyo en las dificultades y de estímulo en las tareas apostólicas.

Recibió la Confirmación y la primera Comunión en 1889; en 1892 ingresó en el Seminario de Bérgamo, donde estudió humanidades, filosofía y hasta el segundo año de teología. Allí con catorce años, empezó a redactar unos apuntes espirituales que le acompañaron, de una u otra forma, a lo largo de su vida, y que fueron recogidos en Diario de un alma. También desde entonces practicaba con asiduidad la dirección espiritual. El 1 de marzo de 1896, el padre espiritual del Seminario de Bérgamo, Don Luigi Isacchi, lo admitió en la Orden Franciscana Seglar, cuya regla profesó el 23 de mayo de 1897.

De 1901 a 1905 fue alumno del Pontificio Seminario Romano, gracias a una beca de la diócesis de Bérgamo para seminaristas aventajados. En este tiempo, hizo también un año de servicio militar. Fue ordenado sacerdote el 10 de agosto de 1904 en la Iglesia de Santa María in Monte Santo, en la Piazza del Popolo de Roma. En 1905 el nuevo Obispo de Bérgamo, mons. Giacomo Maria Radini Tedeschi, lo nombró su secretario, cargo que desempeñó hasta 1914, acompañando al Obispo en las visitas pastorales y colaborando en múltiples iniciativas apostólicas: Sínodo, redacción de la publicación mensual "La vita diocesana", peregrinaciones, obras sociales. También era profesor de historia, patrología y apologética en el Seminario. En 1910, en la reordenación de los Estatutos de la Acción Católica, el Obispo le confió la sección V (las mujeres católicas). Colaboró con el diario católico de Bérgamo, fue predicador asiduo, profundo y eficaz.

Durante estos años tuvo la oportunidad de conocer en profundidad a los santos pastores, San Carlos Borromeo (del que publicó las Actas de la visita apostólica realizada a Bérgamo en 1575), San Francisco de Sales y el entonces Beato Gregorio Barbarigo. Fueron años en los que adquirió una gran experiencia pastoral al lado del Obispo mons. Radini Tedeschi. Cuando murió el Obispo en 1914, Don Angelo siguió como profesor del Seminario y dedicándose a las diversas actividades pastorales, sobre todo la asociativa.

Cuando en 1915 Italia entró en la guerra, fue movilizado como sargento de sanidad. El año siguiente pasó a ser capellán castrense en los hospitales militares de retaguardia y coordinador de la asistencia espiritual y moral a los soldados. Al terminar la guerra, fundó la "Casa del estudiante", dedicada a la pastoral estudiantil. En 1919 fue nombrado director espiritual del Seminario.

En 1921 comenzó la segunda parte de su vida, al servicio de la Santa Sede. Llamado a Roma por Benedicto XV como Presidente para Italia del Consejo central de la Pontificia Obra para la Propagación de la Fe, recorrió muchas diócesis italianas para organizar los Círculos Misioneros. En 1925 Pío XI lo nombró Visitador Apostólico para Bulgaria, elevándolo al episcopado con el título de Areópolis. Eligió como lema episcopal "Oboedientia et pax", programa que siempre le acompañó.

Ordenado Obispo el 19 de marzo de 1925 en Roma, marchó a Sofía el 25 de abril. Nombrado posteriormente primer Delegado Apostólico, estuvo en Bulgaria hasta finales de 1934, visitando las comunidades católicas, cultivando relaciones respetuosas con las demás comunidades cristianas. Actuó con solicitud caritativa durante el terremoto de 1928. Sufrió en silencio incomprensiones y dificultades de un ministerio caracterizado por la pastoral de pequeños pasos. Se perfeccionó en la confianza y el abandono a Jesús Crucificado.

El 27 de noviembre de 1934 fue nombrado Delegado Apostólico en Turquía y Grecia. El nuevo campo de trabajo era vasto y la Iglesia católica estaba presente en muchos ámbitos de la joven república turca, que se estaba renovando y organizando. Su ministerio con los católicos fue intenso, y se distinguió por un talante de respeto y diálogo con el mundo ortodoxo y musulmán. Cuando estalló la Segunda Guerra Mundial, estaba en Grecia, que quedó devastada por los combates. Intentó recabar información sobre los prisioneros de guerra y puso a salvo a muchos judíos sirviéndose del "visado de tránsito" de la Delegación Apostólica. El 6 de diciembre de 1944 Pío XII lo nombró Nuncio Apostólico en París.

Durante los últimos meses de la contienda y los primeros de la paz, ayudó a los prisioneros de guerra y se preocupó por la normalización de la organización eclesiática de Francia. Visitó los santuarios franceses, participó en las fiestas populares y en las manifestaciones religiosas más significativas. Estuvo atento, con prudencia y confianza, a las nuevas iniciativas pastorales del episcopado y del clero de Francia. Siempre se caracterizó por la búsqueda de la simplicidad del Evangelio, incluso cuando trataba los más complejos asuntos diplomáticos. El deseo pastoral de ser sacerdote en cualquier circunstancia lo sostenía. Y una sincera piedad, que se transformaba cada día en un prologando tiempo de oración y de meditación, lo animaba.

El 12 de enero de 1953 fue creado Cardenal y el 25 promovido al Patriarcado de Venecia. Estaba contento de poder dedicarse los últimos años de su vida al ministerio directo de la cura de almas, deseo que siempre le acompañó desde que se ordenó sacerdote. Fue pastor sabio y emprendedor, a ejemplo de los santos pastores que siempre había venerado: San Lorenzo Justiniani, primer Patriarca de Venecia, y San Pío X. Con los años, crecía su confianza en el Señor, que se manifestaba en una entrega pastoral activa, dinámica y alegre.

Tras la muerte de Pío XII, fue elegido Papa el 28 de octubre de 1958, y tomó el nombre de Juan XXIII. En sus cinco años como Papa, el mundo entero pudo ver en él una imagen auténtica del Buen Pastor. Humilde y atento, decidido y valiente, sencillo y activo, practicó los gestos cristianos de las obras de misericordia corporales y espirituales, visitando a los encarcelados y a los enfermos, acogiendo a personas de cualquier nación y credo, comportándose con todos con un admirable sentido de paternidad. Su magisterio social está contenido en las Encíclicas "Mater et magistra" (1961) y "Pacem in terris" (1963).

Convocó el Sínodo Romano, instituyó la Comisión para la revisión del Código de Derecho Canónico, convocó el Concilio Ecuménico Vaticano II. Como Obispo de la diócesis de Roma, visitó parroquias e iglesias del centro histórico y de la periferia. El pueblo veía en él un rayo de la benignitas evangelica y lo llamaba "el Papa de la bondad". Lo sostenía un profundo espíritu de oración; siendo el iniciador de la renovación de la Iglesia, irradiaba la paz de quien confía siempre en el Señor. Se lanzó decididamente por los caminos de la evangelización, del ecumenismo, del diálogo con todos, teniendo la preocupación paternal de llegar a sus hermanos e hijos más afligidos.

Murió la tarde del 3 de junio de 1963, al día siguiente de Pentecostés, en profundo espíritu de abandono a Jesús, deseando su abrazo, rodeado por la oración unánime de todo el mundo, que parecía haberse reunido en torno a él, para respirar con él el amor del Padre.

Juan XXIII fue declarado beato por el Papa Juan Pablo II el 3 de septiembre de 2000 en la Plaza de San Pedro, durante la Celebración del Gran Jubileo del año 2000.




ANGELO GIUSEPPE RONCALLI

  urodził się w Sotto il Monte w diecezji i na terenie prowincji Bergamo 25 listopada 1881 roku. Został ochrzczony tego samego dnia. Był czwartym spośród trzynaściorga dzieci. W parafii, pod kierunkiem wybitnego kapłanak, ks. Franceso Rebuzzini otrzymał trwałe znamię kościelne, które go następnie podtrzymywało w trudnościach i pobudzało w podejmowanych przedsięwzięciach apostolskich..

Otrzymawszy pierwszą Komunię św. i bierzmowanie w 1889 r., w 1892 roku wstąpił do niższego seminarium duchownego w Bergamo, gdzie z uwagi na studia klasyczne i filozoficzne pozostał do drugiego roki teologii. Jako czternastoletni młodzieniec rozpoczął zapisywanie różnych notatek duchowych, które kontynuował na różne sposoby aż do śmierci i które zostały zebrane w „Dzienniku duszy”. Tutaj miała swój początek praktyka systematycznego kierownictwa duchowego. 1 marca 1896 r. ojciec duchowny Seminarium w Bergamo, ks. Luigi Isacchi przyjął go do III Zakonu św. Franciszka, w którym śluby posłuszeństwa regule złożył 23 maja 1897 roku.

Od 1901 do 1905 roku był alumnem Papieskiego Seminarium Rzymskiego, uzyskawszy stypendium diecezji Bergamo, dla kleryków, którzy na to zasługiwali. W międzyczasie przez rok odbył służbę wojskową. 10 sierpnia 1904 roku w Rzymie w kościele Santa Maria in Monte Santo na Piazza del Popolo został wyświęcony na kapłana. W 1905 roku został sekretarzem nowego biskupa Bergamo, Giacomo Radini Tedeschi. Pełnił ten urząd do 1914 roku, towarzysząc biskupowi w wizytacjach duszpasterskich, współpracując w wielu inicjatywach duszpasterskich: synodzie, redakcji miesięcznika „La vita diocesana” (Życie diecezjalne), pielgrzymkach, dziełach społecznych. W seminarium wykładał historię, patrologię, apologetykę. W 1910 roku reformując statuty Akcji Katolickiej biskup powierzył jemu sekcję V (kobiety katolickie). Współpracował z dziennikiem katolickim z Bergamo, był gorliwym, głębokim i skutecznym kaznodzieją.

Były to lata jego pogłębionego spotkania ze świętymi pasterzami, św. Karolem Boromeuszem (o którym opublikował „Akta wizytacji apostolskiej diecezji Bergamo” w 1575 roku), św. Franciszkiem Salezym i wówczas błogosławionym Grzegorzem Barbarigo. Były to lata wielkiego tchnienia duszpasterskiego, którego uczył się żyjąc na co dzień u boku biskupa Radini Tedeschiego. Po jego śmierci, w 1914 roku ks. Angelo kontynuował swoją posługę kapłańską jako wykładiwca w seminarium oraz różnych dziedzinach duszpasterstwa, przede wszystkim stowarzyszeń.

Wraz z przystąpieniem Włoch do I wojny światowej w 1915 roku został powołany do wojska jako sierżant służb sanitarnych. Rok później został kapelanem wojskowym, służąc w szpitalach wojskowych na zapleczu oraz jako koordyantor pomocy duchowej i moralnej dla żołnierzy. Po zakończeniu wojny otworzył „Dom studenta”, troszcząc się o duszpasterstwo akademickie. W 1919 roku został mianowany ojcem duchownym w seminarium.

W 1921 roku rozpoczęla się druga część jego życia: służba Stolicy Apostolskiej. Wezwany do Rzymu przez Benedikta XV jako przewodniczący dla Włoch Centralnej Rady Papieskiego Dzieła Krzewienia Wiary odwiedził wiele diecezji włoskich organizując kręgi misyjne. W 1925 roku Pius XI mianował go wizytatorem apostolskim w Bułgarii, wynosząc jednocześnie do godności tytularnego arcybiskupa Areopoli. Jako swoje motto biskupie wybrał słowa „Obedientia et Pax” (Posłuszeństwo i pokój). Były one programem, którzy zawsze jemu towarzyszył.

Po otrzymaniu sakry biskupiej 19 marca 1925 roku w Rzymie dotarł do Sofii 25 kwietnia tego roku. Mianowany następnie pierwszym delegatem apostolskim, pozostał w Bułgarii do końca 1934 roku, wizytując wspólnoty katolickie, nawiązując pełne szacunku relacje z innymi wspólnotami chrześcijańskimi. Podczas trzęsienia ziemi w 1928 roku spieszył z pomocą charytatywną. W milczeniu znosił nieporozumienia i trudności posługi naznaczonej duszpasterstwem małych kroków. Udoskonalił swoje zaufanie i powierzenie siebie Ukrzyżowanemu Jezusowi.

27 listopada 1934 roku został mianowany delegatem apostolskim w Turcji i w Grecji. Nowa dziedzina pracy była obszerna, a Kościół katolicki był w wielu formach obecny w młodej, odnawiającej się i organizującej Republice Tureckiej. Intensywna była jego posługa wobec katolików, zaś wyróżniały go styl szacunku i dialogu z prawosławiem i islamem. Po wybuchu II wojny światowej obecny był w spustoszonej walkami Grecji. Starał się przekazywać informacje o jeńcach wojennych i ocalił wielu Żydów, posługując się „wizą tranzytową” Delegatury Apostolskiej. 6 grudnia 1944 roku Pius XII mianował go nuncjuszem apostolskim w Paryżu.

Podczas ostatnich miesięcy wojny i pierwszych miesięcy pokoju pomagał jeńcom wojennym, troszcząc się o normalizację struktury kóscielnej Francji. Nawiedzał francuskie sanktuaria, uczestniczył w najważniejszych świętach ludowych i wydarzeniach religijnych. Był bacznym, roztropnym i ufnym obserwatorem nowych inicjatyw duszpasterskich francuskiego episkopatu i duchowieństwa. Cechowało go zawsze dążenie do prostoty Ewangelii, także pośród najbardziej złożonych kwestii dyplomatycznych. Ożywiało go zawsze duszpasterskie pragnienie, aby być w każdej sytuacji kapłanem. Pobudzała go szczera pobożność, która przekształcała się codziennie w długą modlitwę i rozważanie. 12 stycznia 1953 r. został mianowany kardynałem, a 15 stycznia tego samego roku patriarchą Wenecji. Cieszył się, że ostatnie lata swego życia będzie mógł poświęcić bezpośredniej posłdze duszpasterskiej. Pragnienie to nurtowało go zawsze, od chwili, kiedy został księdzem. Był pasterzem mądrym i śmiałym, czerpiąc wzór ze świętych pasterzy, których zawsze czcił: pierwszego patriarchy Wenecji, św. Wawrzyńca Giustiniani oraz św. Piusa X. Wraz z biegiem lat rosła jego ufność w Panu, pośród czynnej, śmiałej i radosnej pracowitości duszpasterskiej.

Po śmierci Piusa XII został wybrany papieżem 28 paźdiziernika 1958 roku i przyjął imię Jana XXIII. W okresie zaledwie pięciu lat pontyfikatu ukazał się światu jako prawdziwy obraz Dobrego Pasterza. Łagodny i miły, przedsiębiorczy i mężny, prosty i aktywny dokonywał chrześcijańskich gestów dzieł miłosierdzia co do ciała i co do duszy, odwiedzając więźniów i chorych, przyjmując ludzi wszystkich narodów i wyznań religijnych, sprawując wobec wszstkich niezwykły zmysł ojcostwas Jego nauczanie społeczne jest zawarte w encyklikach „Mater et Magistra” (1961) i „Pacem in terris” (1963).

Zwołał Synod Rzyymski, ustanowił Komisję ds. Rewizji Kodeksu Prawa Kanonicznego oraz zwołał Powszechny Sobór Watykański II. Jako biskup obecny był w diecezji rzymskiej, odwiedzając parafie i kościoły historycznego centrum i peryferii Wiecznego Miasta. Lud widział w nim promień benignitas evangelica (ewangelicznej dobroci) i nazwał go „papieżem dobroci”. Wspierał go głęboki duch modlitwy. Przebijał z niego, inicjatora odnowy Kościoła, pokój człowieka zawsze ufającego Panu. Podążał zdecydowanie drogami ewangelizacji, ekumenizmu, dialogu ze wszystkimi, troszcząc się po ojcowsku, by dotrzeć do swoich braci i dzieci szczególnie udręczonych.

Zmarł wieczorem 3 czerwca 1963 roku, w przeddzień Zesłania Ducha Świętego, w duchu głębokiego powierzenia siebie Jezusowi, pragnąc Jego uścisku, otoczony zgodną modlitwą świata, zdającego się gromadzić wokół niego, aby wraz z nim oddychać miłością Ojca.

Jan XXIII został ogłoszony błogosławionym przez papieża Jana Pawła II 3 września 2000 roku na placu św. Piotra, podczas obchodów Wielkiego Jubileuszu roku 2000.


GIOVANNI PAOLO II (1920-2005)




KAROL JÓZEF WOJTYŁA,

  eletto Papa il 16 ottobre 1978, nacque a Wadowice (Polonia), il 18 maggio 1920.

Era il terzo dei tre figli di Karol Wojtyła e di Emilia Kaczorowska, la quale morì nel 1929. Suo fratello maggiore Edmund, medico, morì nel 1932 e suo padre, sottufficiale dell'esercito, nel 1941.

A nove anni ricevette la Prima Comunione e a diciotto anni il sacramento della Cresima. Terminati gli studi al ginnasio di Wadowice, nel 1938 si iscrisse all'Università Jagellónica di Cracovia.

Quando le forze di occupazione naziste chiusero l'Università nel 1939, il giovane Karol lavorò (1940-1944) in una cava e poi in una fabbrica chimica Solvary per potersi guadagnare da vivere ed evitare la deportazione in Germania.

A partire dal 1942, sentendosi chiamato al sacerdozio, frequentò i corsi di formazione del seminario maggiore clandestino di Cracovia, diretto dall'Arcivescovo Adam Stefan Sapieha. Nel contempo, fu uno dei promotori del "Teatro Rapsodico", anch'esso clandestino.

Dopo la guerra continuò i suoi studi nel seminario maggiore di Cracovia, nuovamente aperto, e nella Facoltà di Teologia dell'Università Jagellónica, fino alla sua ordinazione sacerdotale, a Cracovia, il 1º novembre 1946. Succesivamente, fu inviato dal Cardinale Sapieha a Roma, dove conseguì il dottorato in teologia (1948), con una tesi sul tema della fede nelle opere di San Giovanni della Croce. In quel periodo, durante le sue vacanze, esercitó il ministero pastorale tra gli emigranti polacchi in Francia, Belgio e Olanda.

Nel 1948 ritornò in Polonia e fu coadiutore dapprima nella parrocchia di Niegowić, vicino a Cracovia, poi in quella di San Floriano, in città. Fu cappellano degli universitari fino al 1951, quando riprese i suoi studi filosofici e teologici. Nel 1953 presentò all'Università Jagellónica di Cracovia una tesi sulla possibilità di fondare un'etica cristiana a partire dal sistema etco di Max Scheler. Più tardi, divenne professore di Teologia Morale ed Etica nel seminario maggiore di Cracovia e nella Facoltà di Teologia di Lublino.

Il 4 luglio 1958, il Papa Pio XII lo nominò Vescovo Ausiliare di Cracovia e titolare di Ombi. Ricevette l'ordinazione episcopale il 28 settembre 1958 nella cattedrale del Wawel (Cracovia), dalle mani dell'Arcivescovo Eugeniusz Baziak.

Il 13 gennaio 1964 fu nominato Arcivescovo di Cracovia da Papa Paolo VI, che lo creò Cardinale il 26 giugno 1967.

Partecipò al Concilio Vaticano II (1962-1965) dando un contributo importante all'elaborazione della costituzione Gaudium et spes. Il Cardinale Wojtyła prese parte anche alle 5 assemblee del Sinodo dei Vescovi, anteriori al suo Pontificato.

Venne eletto Papa il 16 ottobre 1978 e il 22 ottobre ebbe inizio il suo ministero di Pastore Universale della Chiesa.

Papa Giovanni Paolo II ha compiuto 146 visite pastorali in Italia e, come Vescovo di Roma, ha visitato 317 delle attuali 332 parrocchie romane. I viaggi apostolici nel mondo, espressione della costante sollecitudine pastorale del Successore di Pietro per tutte le Chiese, sono stati 104.

Tra i suoi documenti principali si annoverano 14 Encicliche, 15 Esortazioni apostoliche, 11 Costituzioni apostoliche e 45 Lettere apostoliche. A Papa Giovanni Paolo II si attribuiscono anche 5 libri: Varcare la soglia della speranza (ottobre 1994); Dono e misterio: nel cinquantesimo anniversario del mio sacerdozio (novembre 1996); Trittico romano, meditazioni in forma di poesia (marzo 2003); Alzatevi, andimo! (maggio 2004) e Memoria e Identità (febbrario 2005).

Papa Giovanni Paolo II ha celebrato 147 riti di beatificazione, nei quali ha proclamato 1338 beati, e 51 canonizzazioni, per un totale di 482 santi. Ha tenuto 9 concistori, in cui ha creato 231 (e 1 in pectore) Cardinali. Ha presieduto anche 6 riunioni plenarie del Collegio Cardinalizio.

Dal 1978 ha convocato 15 assemblee del Sinodo dei Vescovi: 6 generali ordinarie (1980, 1983, 1987, 1990, 1994 e 2001), 1 assemblea generale straordinaria (1985) e 8 assemblee speciali (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] e 1999).

Il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro ha subito un grave attentato. Salvato dalla mano materna della Madre di Dio, dopo una lunga degenza, ha perdonato il suo attentatore e, consapevole di aver ricevuto una nuova vita, ha intesificato i suoi impegni pastorali con eroica generosità.

La sua sollecitudine di pastore trovò espressione, inoltre, nella erezione di numerose diocesi e circoscrizioni ecclesiastiche, nella promulgazione dei Codici di Diritto Canonico latino e delle Chiese Orientali, del Catechismo della Chiesa Cattolica. Proponendo al Popolo di Dio momenti di particolare intensità spirituale indisse l'Anno della Redenzione, l'Anno Mariano e l'Anno dell'Eucaristia nonché il Grande Giubileo del 2000. Avvicinò le nuove generazioni indicendo la celebrazione della Giornata Mondiale della Gioventù.

Nessun Papa ha incontrato tante persone come Giovanni Paolo II. Alle Udienze Generali del mercoledì (oltre 1160) hanno partecipato più di 17 milioni e 600 mila pellegrini, senza contare tutte le altre udienze speciali e le cerimonie religiose (più di 8 milioni di pellegrini solo nel corso del Grande Giubileo dell'anno 2000). Ha incontrato milioni di fedeli nel corso delle visite pastorali in Italia e nel mondo. Sono state numerose anche le personalità governative ricevutte in udienza: basti ricordare le 38 visite ufficiali e le altre 738 udienze o incontri con Capi di Stato, come pure le 246 udienze e incontri con Primi Ministri.

È morto a Roma, nel Palazzo Apostolico Vaticano, sabato 2 aprile 2005, alle ore 21.37, nella vigilia della Domenica in Albis o della Divina Misericordia, da lui istituita. I solenni funerali in Piazza San Pietro e la sepoltura nelle Grotte Vaticane sono stati celebrati l'8 aprile.

Il rito solenne della beatificazione, sul sagrato della Basilica Papale di San Pietro il 1º maggio 2011, è stato presieduto dal Sommo Pontifice Benedetto XVI, suo immediato successore e prezioso collaboratore per lunghi anni quale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.




KAROL JÓZEF WOJTYŁA,

  elected Pope on 16 October 1978, was born in Wadowice, Poland, on 18 May 1920.

He was the thirtd of three children born to Karol Wojtyła and Emilia Kaczorowska, who died in 1929. His elder brother Edmund, a physician, died in 1932, and his father, Karol, a non-commissioned officer in the army, died in 1941.

He was nine years old when he received his First Communion and eighteen when he received the Sacrament of Confirmation. After completing high school in Wadowice, he enrolled in the Jagellonian University of Krakow in 1938.

When the occupying Nazi forces closed the University in 1939, Karol worked (1940-1944) in a quarry and then in the Solvary chemical factory to earn a living and to avoid deportation to Germany.

Feeling called to the priesthood, he began his studies in 1942 in the clandestine major seminary of Krakow, directed by the Archbishop Adam Stefan Sapieha. During that time, he was one of the organizers of the "Rhapsodic Theatre", which was also clandestine.

After the war, Karol continued his studies in the major seminary, newly reopened, and in the school of theology at the Jagellonian University, until his priestly ordination in Krakow on 1 November 1946. Father Wojtyła was then sent by Cardinal Sapieha to Rome, where he attained a doctorate in theology (1948). He wrote his disertation of faith as understood in the works of Saint John of the Cross. While a student in Rome, he spent his vacations excercising pastoral ministry among Polish emigrants in France, Belgium and Holland.

In 1948, Father Wojtyła returned to Poland and was appointed a curate in the parish church of Niegowić, near Krakow, and later at Saint Florian in the city. He was a university chaplain until 1951, when he again undertook studies in philosophy and theology. In 1953, Father Wojtyła presented a dissertation at the Jagellonian University of Krakow on the possibility of grounding a Christian ethic on the ethical system developed by Max Scheler. Later he became professor of moral theology and ethics in the major seminary of Krakow and in the theology faculty of Lublin.

On 4 July 1958, Pope Pius XII appointed Father Wojtyła auxiliary bishop of Krakow, with the titular see of Ombi. Archbishop Eugeniusz Baziak ordained him in Wawel Cathedral (Krakow) on 28 September 1958.

On 13 January 1964, Pope Paul VI appointed Bishop Wojtyła as Archbishop of Krakow and subsequently, on 26 June 1967, created him a Cardinal.

Bishop Wojtyła took part in the Second Vatican Council (1962-1965) and made a significant contribution to the drafting of the Constitution Gaudium et Spes. He also took part in the five assemblies of the Synod of Bishops prior to the start of his Pontificate.

On 16 October 1978, Cardinal Wojtyła was elected Pope and on 22 October he began his ministry as universal Pastor of the Church.

Pope John Paul II made 146 pastoral visits in Italy and, as the Bishop of Rome, he visited 317 of the current 322 Roman parishes. His international apostolic journey numbered 104 and were expressions of the constant pastoral solicitude of the Successor of Peter for all the Churches.

His principal documents include 14 Encyclicals, 15 Apostolic Exhortations, 11 Apostolic Constitutions and 45 Apostolic Letters. He also wrote five books: Crossing the Threshold of Hope (October 1994); Gift and Mystery: On the Fiftieth Anniversary of My Priestly Ordination (November 1996); Roman Triptych, meditations in poetry (March 2003); Rise, Let Us Be on Our Way (May 2004) and Memory and Identity (February 2005).

Pope John Paul II celebrated 147 beatifications, during which he proclaimed 1,338 blesseds, and 51 canonizations, for a total of 482 saints. He called 9 consistories, in which he created 231 Cardinals (plus one in pectore). He also presided at 6 plenary meetings of the College of Cardinals.

From 1978, Pope John Paul II convoked 15 assemblies of the Synod of Bishops: 6 ordinary general sessions (1980, 1983, 1987, 1990, 1994 and 2001), 1 extraordinary general session (1985) and 8 special sessions (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] and 1999).

On 3 May 1981, an attempt was made on Pope John Paul II's life in Saint Peter's Square. Saved by the maternal hand of the Mother of God, following a lengthy stay in the hospital, he forgave the attempted assassin and, aware of having received a great gift, inensified his pastoral commitments with heroic generosity.

Pope John Paul II also demonstrated his pastoral concern by erecting numerous dioceses and ecclesiastical circumscriptions, and by promulgating Codes of Canon Law for the Latin and the Oriental Churches, as well as the Catechism of the Catholic Church. He proclaimed the Year of Redemption, the Marian Year and the Year of the Eucharist as well as the Great Jubilee Year of 2000, in order to provide the People of God with particularly intense spiritual experiences. He also attracted young people by beginning the celebration of World Youth Day.

No other Pope met as many people as Pope John Paul II. More than 17.6 million pilgrims attended his Wednesday General Audiences (which numbered over 1,160). This does not include any of the other special audiences and religious ceremonies (more than 8 million pilgrims in the Great Jubilee Year of 2000 alone). He met millions of the faithful in the course of his pastoral visits in Italy and throughout the world. He also received numerous government officials in audience, including 38 official visits and 738 audiences and meetings with Heads of State, as well as 246 audiences and meetings with Prime Ministers.

Pope John Paul II died in the Apostolic Palace at 9:37 p.m. on Saturday, 2 April 2005, the vigil of Sunday in albis or Divine Mercy Sunday, which he had instituted. On 8 April, his solemn funeral was celebrated in Saint Peter's Square and he was buried in the crypt of Saint Peter's Basilica.

John Paul II was beatified in Saint Peter's Square on 1 May 2011 by Pope Benedict XVI, his immediate succesor and for many years his valued collaborator as Prefect for the Congregation for the Doctrine of the Faith.




KAROL JÓZEF WOJTYŁA,

  elegido Papa el 16 de octubre de 1978, nació en Wadowice (Polonia) el 18 de mayo de 1920.

Fue el menor de los tres hijos de Karol Wojtyła y Emilia Kaczorowska, que falleció en 1929. Su hermano mayor, Edmund, médico, murió en 1932 y su padre, suboficial del ejército, en 1941.

A los nueve años recibió la Primera Comunión y a los dieciocho el sacramento de la Confirmación. Terminados los estudios en la escuela superior de Wadowice, en 1938 se inscribió en la Universidad Jagellónica de Cracovia.

Cuando las fuerzas de ocupación nazis clausuraron la Universidad en 1939, el joven Karol trabajó (1940-1944) en una cantera y luego en la fábrica química Solvay para poder subsistir y evitar la deportación a Alemania.

A partir de 1942, sintiéndose llamado al sacerdocio, asistió a los cursos de formación del seminario mayor clandestino de Cracovia, dirigido por el Azorbispo Adam Stefan Sapieha. Al mismo tiempo, fue uno de los promotores del "Teatro Rapsódico", también clandestino.

Después de la guerra, continuó sus estudios en el seminario mayor de Cracovia, abierto de nuevo, y en la Facultad de Teología de la Universidad Jagellónica, hasta su ordenación sacerdotal, en Cracovia, el 1 de noviembre de 1946. Después fue enviado por el Cardenal Sapieha a Roma, donde obtuvo el doctorado en teología (1948), con una tesis sobre el tema de la fe en las obras de San Juan de la Cruz. En esos años, durante sus vacaciones, ejerció el ministerio pastoral entre los emigrantes polacos de Francia, Bélgica y Holanda.

En 1948 regresó a Polonia y primero fue coadjutor en la parroquia de Niegowić, a las afueras de Cracovia, y luego en la de San Florián, dentro de la ciudad. Fue capellán de los universitarios hasta 1951, cuando reanudó sus estudios filosóficos y teológicos. En 1953 presentó, en la Universidad Jagellónica de Cracovia, una tesis sobre la posibilidad de fundar una ética cristiana a partir del sistema ético de Max Sheler. Después fue profesor de Teología Moral y Ética en el seminario mayor de Cracovia y en la Facultad de Teología de Lublín.

El 4 de julio de 1958, el Papa Pío XII lo nombró Obispo Auxiliar de Cracovia y titular de Ombi. Recibió la ordenación episcopal el 28 de septiembre de 1958 en la catedral de Wawel (Cracovia), de manos del Azorbispo Eugeniusz Baziak.

El 13 de enero de 1964 fue nombrado Arzobispo de Cracovia por el Papa Pablo VI, que lo creó Cardenal el 26 de junio de 1967.

Partició en el Concilio Vaticano II (1962-1965), contribuyendo especialmente en la elaboración de la constitución Gaudium et spes. El Cardenal Wojtyła participó en las 5 asambleas del Sínodo de los Obispos, anteriores a su Pontificado.

Fue elegido Papa el 16 de octubre de 1978 y el 22 de octubre dio inicio a su ministerio como Pastor Universal de la Iglesia.

El Papa Juan Pablo II realizó 146 visitas pastorales en Italia y, como Obispo de Roma, visitó 317 de las 332 parroquias con que cuenta Roma en la actualidad. Realizó 104 viajes apostólicos por el mundo, expresión de la constante solicitud pastoral del Sucesor de Pedro por todas las Iglesias.

Entre sus principales documentos se encuentran 14 Encíclicas, 15 Exhortaciones apostólicas, 11 Constituciones apostólicas y 45 Cartas apostólicas. Al Papa Juan Pablo II se debe también 5 libros: Cruzando el umbral de la esperanza (octubre de 1994); Don y misterio: en el quincuagésimo aniversario de mi sacerdocio (noviembre de 1996); Tríptico romano, meditaciones en forma de poesía (marzo de 2003); ¡Levantaos! ¡vamos! (mayo de 2004) y Memoria e identidad (febrero de 2005).

El Papa Juan Pablo II celebró 147 ceremonias de beatificación, en las cuales proclamó 1338 beatos, y 51 de canonización, con un total de 482 santos. Tuvo 9 consistorios, en los que creó 231 Cardenales (+ 1 in pectore). Presidió también 6 reuniones plenarias del Colegio de Cardenales.

Desde 1978 convocó 15 asambleas del Sínodo de los Obispos: 6 generales ordinarias (1980, 1983, 1987, 1990, 1994 y 2001), 1 asamblea general extraordinaria (1985) y 8 asambleas especiales (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] y 1999).

El 13 de mayo de 1981, en la Plaza de San Pedro, sufrió un grave atentado. Salvado por la mano maternal de la Madre de Dios, tras una larga convalecencia, perdonó a su agresor y, consciente de haber recibido una nueva vida, intensificó sus compromisos pastorales con heroica generosidad.

Su solicitud de pastor encontró, además, expresión en la erección de numerosas diócesis y circunscripciones eclesiásticas, en la promulgación de los Códigos de Derecho Canónico - el latino y el de las Iglesias Orientales-, del Catecismo de la Iglesia Católica. Proponiendo al Pueblo de Dios momentos de particular intensidad espiritual, convocó el Año de la Redención, el Año Mariano y el Año de la Eucaristia, además del Gran Jubileo del año 2000. Se acercó a las nuevas generaciones instituyendo la celebración de la Jornada Mundial de la Juventud.

Ningún Papa se había encontrado con tantas personas como Juan Pablo II. En las Audiencias Generales de los miércoles (no menos de 1160) participaron mas de 17.600.000 peregrinos, sin contar todas las demás audiencias especiales y las ceremonias religiosas (más de 8 millones de peregrinos sólo durante el Gran Jubileo del año 2000). También se encontró con millones de fieles en el curso de las visitas pastorales en Italia y en el mundo. Igualmente fueron numerosos los mandatarios recibidos en audiencia: baste recordar las 38 visitas oficiales y las 738 audiencias o encuentros con Jefes de Estado, así como las 246 audiencias y encuentros con Primeros Ministros.

Murió en Roma, en el Palacio Apostólico Vaticano, el sábado 2 de abril de 2005, a las 21h 37m, la víspera del Domingo in Albis o de la Divina Misericordia, fiesta instituida por él. Los funerales solemnes en la Plaza de San Pedro y la sepultura en las Grutas Vaticanas fueron celebrados el 8 de abril.

La solemne ceremonia de beatificación, en el atrio de la Basílica Papal de San Pedro, el 1 de mayo de 2011, fue presidida por el Sumo Pontífice Benedicto XVI, su inmediato sucesor y valioso colaborador, durante muchos años, como Prefecto de la Congregación para la Doctrina de la Fe.


KAROL JÓZEF WOJTYŁA,

  wybrany na papieża 16 października 1978 roku, urodził się w Wadowicach (Polska), 18 maja 1920 roku.

Był trzecim dzieckiem Karoka Wojtyły i Emili z domu Kaczorowskiej. Jego starszy brat Edmund (ur. w 1906 roku) był lekarzem. Zmarł w 1932 roku. Starsza siostra, Olga zmarła 16 godzin po urodzeniu 7 lipca 1916 r. w Białej. Matka natomiast zmarła w 1932 roku. Ojciec, w chwili urodzenia Karola był porucznikiem Wojska Polskiego. Zmarł w 1941 roku.

W wieku 9 lat otrzymał pierwszą Komunię św., a w wieku 18 lat sakrament bierzmowania. Po uzyskaniu matury w Państwowym Gimnazjum Męskim im. Marcina Wadowity w Wadowicach w 1938 roku zapisał się na Uniwersytet Jagielloński w Krakowie.

Kiedy hitlerowskie wojska okupacyjne zamknęly Uniwersytet w 1939 roku, młody Karol pracował w latach 1940-1944 jako pracownik fizyczny w zakładach chemicznych Solvay, przez rok w kamieniołomie w Zakrzówku, a potem w oczyszczalni wody w Borku Fałęckim. Obok zyskania środków do życia mógł w ten sposób uniknąć wywózki do Niemiec.

Począwszy od roku 1942, odczuwając powołanie do kapłaństwa uczęszczał na kursy przygotowujące do kapłaństwa tajnego krakowskiego Wyższego Seminarium Duchownego, którym kierował ówczesny arcybiskup, Adam Sapieha. Jesienią roku 1941 Karol Wojtyła wraz z przyjaciółmi założył tajny Teatr Rapsodyczny.

Po wojnie kontynuował studia w ponownie otwartym krakowskim Wyższym Seminarium Duchownym oraz na Uniwersytecie Jagiellońskim, do święceń kapłańskich - 1 listopada 1946 roku. Następnie kard. Sapieha wysłał go do Rzymu, gdzie w 1948 roku uzyskał doktorat z teologii na podstawie dysertacji o problemie wiary u św. Jana od Krzyża. W tym okresie podczas wakacji pracował duszpastersko wśród emigrantów polskich we Francji, Belgii i Holandii.

W 1948 roku powrócił do Polski i był wikariuszem najpierw w parafii w Niegowici w pobliżu Krakowa, a następnie św. Floriana w centrum miasta. Był duszpasterzem akademickim do 1951 roku, kiedy podjął studia filozoficzne i teologiczne. 12 grudnia 1953 jego praca „Ocena możliwości oparcia etyki chrześcijańskiej na założeniach systemu Maxa Schelera” została przyjęta jednogłośnie przez Radę Wydziału Teologicznego UJ, jednak Wojtyła nie uzyskał habilitacji z powodu odmowy Ministerstwa Oświaty PRL. Następnie został profesorem teologii moralnej i etyki krakowskim Wyższym Seminarium Duchownym oraz na Katolickim Uniwersytecie Lubelskim.

4 lipca 1958 roku papież Pius XII mianował go biskupem pomocniczym archidiecezji krakowskiej, przydzielając zarazem stolicę tytularną Ombi. Sakrę biskupią przyjął 28 września 1958 roku w katedrze wawelskiej z rąk arcybiskupa Eugeniusza Baziaka.

13 stycznia 1964 roku papież Pawel VI mianował go arcybiskupem metropolitą krakowskim. Ten sam papież kreował go kardynałem 26 czerwca 1967 roku.

Brał udział w II Soborze Watykańskim (1962-1965), wnosząc istotny wkład w wypracowanie konstytucji „Gaudium et spes”. Kardynał Wojtyła, przed swoim wyborem na Stolicę Piotrową wziął też udział w pięcity zgromadzeniach Synodu Biskupów.

Został wybrany na papieża 16 października 1978 roku, a 22 października miała miejsce uroczysta inauguracja jego posługi jako Pasterza całego Kościoła.

Papież Jan Paweł II odbył 146 wizyt duszpasterskich we Włoszech, a Jako Biskup Rzymu odwiedził 317 z obecnych 332 parafii rzymskich. Odbył 104 wizyty apostolskie na całym świecie, będące wyrazem nieustannej troski duszpasterskiej Następcy Piotra o wszystkie Kościoły.

Do jego głównych dokumentów zalicza się 14 encyklik, 15 adhortacji apostolskich, 11 konstytucji apostolskich i 45 listów apostolskich. Jan Paweł II jest też autorem pięciu książek: „Przekroczyć próg nadziei” (paźdiziernika 1994); „Dar i tajemnica” w 50. rocznicę święceń kapłańskich, (listopad 1996); medytacji w formie poetyckiej „Tryptyk rzymski” (marzec 2003); „Wstańcie, chodźmy!” (maj 2004) oraz „Pamięć i tożsamość” (luty 2005).

Papież Jan Paweł II sprawował 147 obrzędów beatyfikacji, podczas których ogłosił 1338 błogosławionych oraz 51 kanonizacji, ogłaszając w sumie 482 świętych. Zwołał 9 konsystorzy, podczas których kreował 231 kardynałów (w tym jednego in pectore). Przewodniczył także 6 zgromadzeniom plenarnym Kolegium Kardynalskiego.

Od 1978 roku zwołał 15 zgromadzeń Synodu Biskupów: 6 ogólnych zwyczajnych (1980, 1983, 1987, 1990, 1994 i 2001), 1 zgromadzenie ogólne nadzwyczajne (1985) i 8 zgromadzeń specjalnych (1980, 1991, 1994, 1995, 1997, 1998 [2] i 1999).

13 maja 1981 roku na placu św. Piotra doznał poważnego zamachu. Ocalony macierzyńską ręką Matki Bożej, po długiej hospitalizacji przebaczył zamachowcowi, i będąc świadom, że zyskał nowe życie, zintensyfikował swoje zaangażowanie duszpasterskie z heroiczną wielkodusznością.

Jego pasterska troska znalazła swój wyraz między innymi w utworzeniu wielu diecezji i struktur kościelnych, w promulgacji Kodeksu Prawa Kanonicznego oraz Kodeksu Kanonów Kościołów Wschodnich, Katechizmu Kościoła Katolickiego. Proponując Ludowi Bożemu wydarzenia szczególnej intensywności duszpasterskiej ogłosił Rok Odkupienia, Rok Maryjny, Rok Eucharystii a także Wielki Jubileusz roku 2000. Był bliski nowym pokoleniom, ogłaszając obchody Światowego Dnia Młodzieży.

Żaden papież nie spotkał tak wielu osób jak Jan Paweł II. W środowych audiencjach ogólnych (ponad 1160) uczestniczyło ponad 17, 6 miliona pielgrzymów, nie licząc wszystkich innych audiencji specjalnych i ceremonii religijnych (ponad 8 milionów pielgrzymów jedynie podczas Wielkiego Jubileuszu roku 2000). Spotkał miliony wiernych podczas wizyt duszpasterskich we Włoszech i na całym świecie. Wielu było też rządzących, którzy zostali przyjęci na audiencjach. Wystarczy przypomnieć 38 wizyt oficjalnych oraz 738 innych audiencji i spotkań z przywódcami państw a także 246 audiencji i spotkań z premierami.

Zmarł w Rzymie w watykańskim Pałacu Apostolskim, w sobotę 2 kwietnia 2005 roku o godz. 21.37, w wigilię niedzieli in Albis czyli ustanowionej przez niego Niedzieli Bożego Miłosierdzia. Uroczystości pogrzebowe na placu św. Piotra i pochowanie w Grotach Watykańskich miały miejsce 8 kwietnia.

Uroczystemu obrzędowi beatyfikacji na Placu Św. Piotra 1 maja 2011 roku przewodniczył jego bezpośredni następca i wielotetni ważny współpracownik jako Prefekt Kongregacji Doktryny Wiary, Papież Benedykt XVI.




II


PREPARAZIONE
ALLA CELEBRAZIONE



Inno a Beato Giovanni XXIII

PASTORE BUONO DEL GREGGE DI CRISTO


Il coro:

1.  Pastore buono del gregge del Signore,
che, conducesti tra i flutti della storia,
dall'obbedienza traesti la tua pace
come sorgente purissima di gloria.



Il coro:

2.  Servo fedele della Santa Chiesa,
Madre e Maestra per l'uomo d'ogni tempo,
offristi al mondo in cerca di giustizia
la via sicura fondata sul Vangelo.  R.

3.  Intorno a Pietro la Chiesa convocasti
per confermare i fratelli nella fede,
apristi al mondo le porte della Chiesa
per annunciare il Vangelo di salvezza.  R.

4.  Sei divenuto Apostolo di pace
tra le nazioni e i grandi della terra
donando agli uomini la misericordia
che apre il cuore alla grazia dell'amore.  R.

5.  Sia gloria al Padre, fonde d'ogni bene.
sia gloria al Figlio, Parola di salvezza,
e allo Spirito, vita della Chiesa,
onore e lode nei secoli, per sempre.  R.

I MOMENTO


«Dziękujcie Panu bo jest dobry, bo łaska Jego trwa na wieki» (Ps 118, 1), te słowa wyśpiewuje Kościół w oktawie świąt Zmartwychwstania Pańskiego, jakby przenosząc słowa Chrystusa na słowa psalmu; słowa Chrystusa zmartwychwstałego, który w Wieczerniku przynosi wielkie orędzie o miłosierdziu Bożym i powierza je apostołom: «Pokój wam! Jak Ojciec Mnie posłał, tak i Ja was posyłm... Weźmijcie Ducha Świętego! Którym odpuścicie grzechy, są im odpuszczone, a którym zatrzymacie, są im zatrzymane» (J 20, 21-23)..

Przed wypowiedzeniem tych słów Jezus pokazał przebite dłone i bok. Waskazał na rany męki, a przede wszystkim ranę serca - źródła, z którego wypływa strumień miłosierdzia dla ludzkości.

Siostra Faustyna Kowakska, błogosławiona, którą od dziś wzywać będziemy jako świętą, ujrzała wychodzące z tego serca dwa promienie światła, oświetlające cały świat. «Dwa promienie - wyjaśnił jej sam Jezus - oznaczają krew i wodę» (Dzienniczek).

Poprzez ukrzyżowane serce Chrystusa Boże miłosierdzie dosięga ludzi. «Córko moja, powiedz, że jestem miłością i to uosobieniem miłości» (Dzienniczek), zażądał Jezus od siostry Faustyny. To miłosierdzie Chrystus rozlewa na ludzkóć, zsyła ją z Ducha, który w łonie Trójcy Przenajświętszej jest uosobieniem miłości. Czyż bowiem miłosierdzie nie jest "drugim imieniem" miłości (por. Dives in misericordia, 7), w jej najgłębszym i najczulszym aspekcie; miłości w jej postawie brania na siebie wszelkich potrzeb, a przede wszystkim w jej niezmiernej zdolności udzielania przebaczenia?.

(Omelia di Giovanni Paolo II, domenica 30 aprile 2000, Canonizzazione della beata Maria Faustyna Kowalska).


La coroncina alla Divina Misericordia


(si recita usando la corona del Rosario)

All'inizio:

Padre Nostro

Padre nostro, che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.  Amen.

Ave, Maria

Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno,
Gesù.

R.  Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte.  Amen.

La schola:

Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.

L'assemblea:



Il Santo Padre e l'assemblea:

Io credo in Dio Padre onnipotente,
creatore del cielo e della terra;
e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
il quale fu concepito di Spirito Santo,
nacque da Maria Vergine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto;
discese agli inferi;
il terzo giorno risuscitò da morte;
salì al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente;
di là verrà a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spirito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la risurrezione della carne,
la vida eterna.   Amen.

Sui grani del Padre nostro si recitando le parole seguenti:

La coroncina alla Divina Misericordia




Eterno Padre,
Ti offro il Corpo e il Sangue,
l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio
e Signore nostro Gesù Cristo
in espiazione dei nostri peccati
e di quelli del mondo intero.

Sui grani dell'Ave Maria si recitano le parole seguenti:

Per la Sua dolorosa Passione,
abbi misericordia di noi e del mondo intero.

Per finire si ripete per tre volte:

Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale,
abbi pietà di noi e del mondo intero.







II MOMENTO


In tutto il tempo pasquale la Chiesa farà risuonare il festoso annunzio: «Surrexit Dominus vere!». Il Signore è veramente risorto! Questo si deve dire anche di ciascuno dei suoi fratelli: «Surrexit vere!». È veramente risorto chi era in peccato! Sono risorti i dubbiosi, i diffidenti, i paurosi, i tiepidi! Sono risorti i tribolati, i dolenti, gli oppressi, i miseri! Questo è l'augurio che Noi vi facciamo, diletti figli, con l'affetto paterno del Nostro cuore, che racchiude in sé le gioie e le prove di tutti coloro, che la misericordia di Dio Ci ha affidati. La Nostra preghiera sale fervidamente al Divin Salvatore per tutti e per ciascuno di voi: per i sacerdoti e per le anime a Dio consacrate; per la gioventù balda e pensosa, futura speranza della Chiesa; per le famiglie cristiane, specialmente per quelle che nel loro grembo custodiscono con maggiore fedeltà e sacrificio il deposito prezioso di una numerosa figliolanza; per coloro cui l'età avanzata fa mirare con ferma speranza la Patria celeste; per coloro che studiano, che insegnano, che lavorano; specialmente per gli operai che compiono pesanti lavori nelle ore del giorno e della notte; per i malati, che tanto Ci sono cari. A tutti vogliamo assicurate che non soltanto la Nostra particolare predilezione costantemente li segue, ma altresi che la loro vita, anche se nascosta e umile, è tanto preziosa davanti a Dio: «Vita vestra abscondita est cum Christo in Deo».

(Radiomessaggio del Santo Padre Giovanni XXIII, Sabato Santo, 28 marzo 1959).


La coroncina alla Divina Misericordia




Si recita la coroncina alla Divina Misericordia (pp. 48-50).

III MOMENTO


What will the years ahead bring us? What will man's future on earth be like? We are not given to know. However, it is certain that in addition to new progress there will unfortunately be no lack of painful experiences. But the light of divine mercy, which the Lord in a way wished to return to the world through Sr Faustina's charism, will illumine the way for the men and women of the third millennium.

However, as the Apostles once did, today too humanity must welcome into the upper room of history the risen Christ, who shows the wounds of his Crucifixion and repeats: Peace be with you! Humanity must let itself be touched and pervade by the Spirit given to it by the risen Christ. It is the Spirit who heals the wounds of the heart, pulls down the barriers that separate us from God and divide us from one another, and at the same time, restores the joy of the Father's love and of fraternal unity.

(Omelia di Giovanni Paolo II, domenica 30 aprile 2000, Canonizzazione della beata Maria Faustyna Kowalska)).


La coroncina alla Divina Misericordia




Si recita la coroncina alla Divina Misericordia (pp. 48-50).

IV MOMENTO


Quasi nessuno sfugge alla triste seduzione del peccato. Le parole del Libro Antico attestano come la iniquità riempe il mondo, e segnano purtroppo la conferma del disordine individuale e collettivo, che copre la terra.

Una voce apostolica scrisse esplicitamente, a questo riguardo: «Se diremo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi». Ma ad ogni peccato vi è remissione. Il mondo ancora e sempre si regge perché la voce e il sangue di Cristo gridano pietà e misericordia.

A questo grido di pietà e di misericordia, che il Cristo ripete dalle stille del sangue suo, cum clamore valido et lacrymis, risponde l'invito dello stesso Divino Redentore al reciproco perdono dei fratelli tra loro, e al vero trionfo, — diciamo: non illusione, non inganno, non pervertimento - ma vero trionfo di perdono e di pace.

Charissimi, ripete lo stesso Evangelista, divenuto novantenne di età, ma sempre giovane di innocenza e di spirito, Giovanni, il confidente di Gesù e di Maria, «charissimi, diligamus nos invicem»: amiamoci scambievolmente, sinceramente e farete la pace.

(Giovanni XXIII, Udienza Generale, mercoledì 28 ottobre 1959)


La coroncina alla Divina Misericordia




Si recita la coroncina alla Divina Misericordia (pp. 48-50).

V MOMENTO


La canonisation de Soeur Faustyna revêt une éloquence particulière: à travers cet acte, j'entends transmettre aujourd'hui ce message au nouveau millénaire. Je le transmets à tous les hommes afin qu'ils apprennent à connaître toujours mieux le véritable visage de Dieu et le véritable visage de leurs frères.

L'amour de Dieu et l'amour des frères sont en effet indissociables, comme nous l'a rappelé la première Epître de Jean: «Nous reconnaissons que nous aimons les enfants de Dieu à ce que nous aimons Dieu et que nous pratiquons ses commandements» (5,2). L'Apôtre nous rappelle ici à la vérite de l'amour, nous montrant dans l'observance des commandements la mesure et le critère.

Il n'est pas facile, en effet, d'aimer d'un amour profond, fait de don authentique de soi. Cet amour ne s'apprend qu'à l'école de Dieu, à la chaleur de sa charité. En fixant le regard sur Lui, en nous syntonisant sur son coeur de Père, nous devenons capables de regarder nos frères avec des yeux nouveaux, dans une attitude de gratuité et de partage, de générosité et de pardon. Tout cela est la miséricorde!

Dans la mesure où l'humanité saura apprendre le secret de ce regard miséricordieux, la description idéale de la première lecture se révèle être une perspective réalisable: «La multitude des croyants n'avait qu'un coeur et qu'une âme. Nul ne disait sien ce qui lui appartenait, mais entre eux tout était commun» (Ac 4, 32). Ici, la miséricorde du coeur est devenue également un style de rapports, un projet de communauté, un partage de biens. Ici ont fleuri les "oeuvres de miséricorde" spirituelles et corporelles. Ici, la miséricordes est devenue une façon concrète d'être le "prochain" des frères les plus indigents.

(Omelia di Giovanni Paolo II, domenica 30 aprile 2000, Canonizzazione della beata Maria Faustyna Kowalska)


La coroncina alla Divina Misericordia




Si recita la coroncina alla Divina Misericordia (pp. 48-50).

Inno a Beato Giovanni Paolo II


APRITE LE PORTE A CRISTO






Il coro:

1.  Testimone di speranza
per chi attende la salvezza,
pellegrino per amore
sulle strade del mondo.  R.

2.  Vero padre per i giovani
che inviasti per il mondo,
sentinelle del mattino,
segno vivo di speranza.  R.

3.  Testimone della fede
che annunciasti con la vita,
saldo e forte nella prova
confermasti i tuoi fratelli.  R.

4.  Insegnasti ad ogni uomo
la bellezza della vita
indicando la famiglia
come segno dell'amore.  R.

5.  Portatore della pace
ed araldo di giustizia,
ti sei fatto tra le genti
nunzio di misericordia.  R.

6.  Nel dolore rivelasti
la potenza della Croce.
Guida sempre i tuoi fratelli
sulle strade dell'amore.  R.

7.  Nella Madre del Signore
ci indicasti una guida,
nella sua intercessione
la potenza della grazia.  R.

8.  Padre di misericordia,
Figlio nostro Redentore,
Santo Spirito d'Amore,
a te, Trinità, sia gloria. Amen.  R.


RITO DELLA CANONIZZAZIONE
E
CELEBRAZIONE EUCARISTICA


Litaniae Sanctorum




La schola e successivamente l'assemblea:

 
Litaniae Sanctorum Coro Repite
 
Ky-ri- e, e-le- i-son,R.  Kyrie, eleison.
Christe, e-le- i-son,R.  Christe, eleison.
Ky-ri- e, e-le- i-son,R.  Kyrie, eleison.
 
Sancta Ma-ri- a, Ma-ter De-i,R.  o- ra pro no-bis.
Sancte Micha-el,R.  o- ra pro no-bis.
Sancti Ange- li De- i,R.  o-ra-te pro no-bis.
 
Sancte Ioannes Baptista, R.  ora pro nobis.
Sancte Ioseph, R.  ora pro nobis.
Sancte Petre, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Paule, R.  ora pro nobis.
Sancte Andrea, R.  ora pro nobis.
Sancte Iacobe, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Ioannes, R.  ora pro nobis.
Sancte Thoma, R.  ora pro nobis.
Sancte Iacobe, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Philippe, R.  ora pro nobis.
Sancte Bartholomæe, R.  ora pro nobis.
Sancte Matthæe, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Simon, R.  ora pro nobis.
Sancte Thaddæe, R.  ora pro nobis.
Sancte Matthia, R.  ora pro nobis.
 
Sancta Maria Magdalena, R.  ora pro nobis.
Sancte Stephane, R.  ora pro nobis.
Sancte Ignati Antiochene, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Laurenti, R.  ora pro nobis.
Sancta Perpetua et Felicitas, R.  orate pro nobis.
Sanctae Agnes, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Gregori, R.  ora pro nobis.
Sancte Augustine, R.  ora pro nobis.
Sanctae Athanasi, R.  ora pro nobis.
 
Sancte Basili, R.  ora pro nobis.
Sancte Martine, R.  ora pro nobis.
Sancte Benedicte, R.  ora pro nobis.
 
Sancti Francisce et Dominice, R.  orate pro nobis.
Sancte Francisce Xavie, R.  ora pro nobis.
Sancte Ioannes Maria Vianney, R.  ora pro nobis.
 
Sancta Catharina Senensis, R.  ora pro nobis.
Sancta Teresia a Iesu, R.  ora pro nobis.
Omnes sancti et sanctæ Dei, R.  orate pro nobis.
 
Pro-pi- ti- us es- to, R.  li-be-ra nos, Domi-ne.
 
Ab omni malo, R.  libera nos, Domine.
Ab omni peccato, R.  libera nos, Domine.
A morte perpetua, R.  libera nos, Domine.
 
Per incarnationem tuam, R.  libera nos, Domine.
Per mortem et resurrectionem tuam, R.  libera nos, Domine.
Per effusionem Spiritus Sancti, R.  libera nos, Domine.
 
Pecca- to- res, R.  te rogamus, audi nos.
 
Iesu, Fili Dei vivi, R.  te rogamus, audi nos.
Christe, audi nos.R.  Christe, audi nos.
Christe, exaudi nos.R.  Christe, exaudi nos.




La schola e successivamente l'assemblea:

 
Litany of Supplication Coro Repite
 
Lord, have mercy,R.  Lord, have mercy.
Christ, have mercy,R.  Christ, have mercy.
Lord, have mercy,R.  Lord, have mercy.
 
Holy Mary, Mother of God,R.  Pray for us.
Saint Michael,R.  Pray for us.
Holy Angels of God,R.  Pray for us.
 
Saint John the Baptist, R.  Pray for us.
Saint Joseph, R.  Pray for us.
Saint Peter, R.  Pray for us.
 
Saint Paul, R.  Pray for us.
Saint Andrew, R.  Pray for us.
Saint James, R.  Pray for us.
 
Saint John, R.  Pray for us.
Saint Thomas, R.  Pray for us.
Saint James, R.  Pray for us.
 
Saint Philip, R.  Pray for us.
Saint Bartholomew, R.  Pray for us.
Saint Matthew, R.  Pray for us.
 
Saint Simon, R.  Pray for us.
Saint Jude, R.  Pray for us.
Saint Matthias, R.  Pray for us.
 
Saint Mary Magdalene, R.  Pray for us.
Saint Stephen, R.  Pray for us.
Saint Ignatius of Antioch, R.  Pray for us.
 
Saint Lawrence, R.  Pray for us.
Saint Perpetua and Saint Felicity, R.  Pray for us.
Saint Agnes, R.  Pray for us.
 
Saint Gregory, R.  Pray for us.
Saint Augustine, R.  Pray for us.
Saint Athanasius, R.  Pray for us.
 
Saint Basil, R.  Pray for us.
Saint Martin, R.  Pray for us.
Saint Benedict, R.  Pray for us.
 
Saint Francisc and Saint Dominic, R.  Pray for us.
Saint Francisc Xavier, R.  Pray for us.
Saint John Mary Vianney, R.  Pray for us.
 
Saint Catherine of Siena, R.  Pray for us.
Saint Teresa of Jesus, R.  Pray for us.
Saint Therese of the Child Jesus, R.  Pray for us.
All holy men and women, Saints of God, R.  Pray for us.
 
Lord, be merciful, R.  Lord, deliver us, we pray.
From all evil, R.  Lord, deliver us, we pray.
From every sin, R.  Lord, deliver us, we pray.
 
From everlasting death, R.  Lord, deliver us, we pray.
By your Incarnation, R.  Lord, deliver us, we pray.
By your Death and Resurrection, R.  Lord, deliver us, we pray.
 
By the outpouring of the Holy Spirit, R.  Lord, deliver us, we pray.
Be merciful to us sinners, R.  Lord, we ask you, hear our prayer.
Jesus, Son of the living God, R.  Lord, we ask you, hear our prayer.
 
Christ, hear us.R.  Christ, hear us.
Christ, graciously hear us.R.  Christ, graciously hear us.


Litanie dei Santi


La schola e successivamente l'assemblea:

 
Litaniae Sanctorum Coro Repite
 
Signore, pietà,R.  Signore, pietà.
Cristo, pietà,R.  Cristo, pietà.
Signore, pietà,R.  Signore, pietà.
 
Santa Maria, Madre di Dio,R.  prega per noi.
San Michele,R.  prega per noi.
Santi Angeli di Dio,R.  prega per noi.
 
San Giovanni Battista, R.  prega per noi.
San Giuseppe, R.  prega per noi.
San Pietro, R.  prega per noi.
 
San Paolo, R.  prega per noi.
Sant'Andrea, R.  prega per noi.
San Giacomo, R.  prega per noi.
 
San Giovanni, R.  prega per noi.
San Tommaso, R.  prega per noi.
San Giacomo, R.  prega per noi.
 
San Filippo, R.  prega per noi.
San Bartolomeo, R.  prega per noi.
San Matteo, R.  prega per noi.
 
San Simone, R.  prega per noi.
San Giuda, R.  prega per noi.
San Mattia, R.  prega per noi.
 
San Maria Maddalena, R.  prega per noi.
Santo Stepano, R.  prega per noi.
Sant'Ignazio d'Antiochia, R.  prega per noi.
 
San Lorenzo, R.  prega per noi.
Sante Perpetua e Felicita, R.  prega per noi.
Sant'Agnese, R.  prega per noi.
 
San Gregorio, R.  prega per noi.
Sant'Agostino, R.  prega per noi.
Sant'Atanasio, R.  prega per noi.
 
San Basilio, R.  prega per noi.
San Martino, R.  prega per noi.
San Benedetto, R.  prega per noi.
 
Santi Francesco e Domenico, R.  prega per noi.
San Francesco Saverio, R.  prega per noi.
San Giovanni Maria Vianney, R.  prega per noi.
 
Santa Caterina da Siena, R.  prega per noi.
Santa Teresa di Gesù, R.  prega per noi.
Santa Teresa del Bambino Gesù, R.  prega per noi.
Santi e Sante di Dio, R.  prega per noi.
 
Nella tua misericordia, R.  salvaci, Signore.
 
Da ogni male, R.  salvaci, Signore.
Da ogni peccato, R.  salvaci, Signore.
Dalla morte eterna, R.  salvaci, Signore.
 
Per la tua incarnazione, R.  salvaci, Signore.
Per la tua morte e risurrezione, R.  salvaci, Signore.
Per il dono dello Spirito Santo, R.  salvaci, Signore.
 
Noi peccatori, ti preghiamo, R.  ascoltaci, Signore.
 
Gesù, Figlio del Dio vivente, R.  ascoltaci, Signore.
Cristo, ascolta la nostra preghiera.R.  Cristo, ascolta la nostra preghiera.
  Cristo, esaudisci la nostra supplica.R.  Cristo, esaudisci la nostra supplica


Antiphona ad introitum






Entrance Antiphon


Like newborn infants, you must long for the pure, spiritual milk, that in him you may grow to salvation, alleluia.

Antifona d'ingresso


Come bambini appena nati, alleluia, bramate il puro latte spirituale, alleluia.

Il Santo Padre:

In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti.

R.  Amen.

Pax vobis.

R.  Et cum spiritu tuo.

Prima petitio




Il Cardinale Angelo Amato, S.D.B., Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, accompagnato dai Postulatori, si reca dal Santo Padre e domanda che si proceda alla Canonizzazione dei Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II:




Beatissime Pater,
instanter postulat Sancta Mater Ecclesia per Sanctitatem Vestram
Catalogo Sanctorum adscribi, et tamquam Sanctos ab omnibus
christifidelibus pronunciari Beatos
Ioannem XXIII
et Ioannem Paulum II

First Petition


Most Holy Father,
Holy Mother Church earnestly beseeches Your
Holiness to enroll Blessed

John XXIII
and John Paul II

among the Saints, that she may be
invoked as such by all the Christian faithful.

Prima Petizione


Beatissimo Padre,
la Santa Madre Chiesa chiede con forza
che Vostra Santità iscriva i Beati

Giovanni XXIII
e Giovanni Paolo II

nell'Albo dei Santi e come tali sia
invocata da tutti i cristiani.


Il Santo Padre:

Fratres carissimi,
Deo Patri omnipotenti preces nostras per Iesum Christum levemus,
ut, Beatae Mariae Virginis et omnium Sanctorum suorum
intercessione, sua gratia sustineat id quod sollemniter acturi sumus.


Il Santo Padre:

Dear brothers and sisters,
let us lift up our prayers to God the
Father Almighty through Jesus Christ, that
through the intercession of the Blessed
Virgin Mary and all his Saints he may
sustain with his grace the act which we
now solemnly undertake.

Il Santo Padre:

Fratelli carissimi,
eleviamo le nostre preghiere a Dio Padre
onnipotente per mezzo di Gesù Cristo,
affinché, per intercessione della Beata
Vergine Maria e di tutti i suoi santi,
sostenga con la sua grazia ciò che solennemente
stiamo per compiere.


Il Santo Padre:

Hermanos queridos,
elevemos nuestras oraciones a Dios Padre,
Omnipotente por medio de Cristo Jesus,
para que por la Intercepción de la Beata Virgen María,
y de todos los Santos,
sostenga con Su Gracia,
lo que Solemnemente estamos por realizar.

Il Santo Padre:

Preces populi tui, quæsumus, Domine,
benignus admitte,
ut quod famulatu nostro gerimus et tibi placeat
et Ecclesiæ tuæ proficiat incrementis.
Per Christum Dominum nostrum.

R. Amen.

Il Santo Padre.

We ask you, Lord, graciously to accept the prayers of your people, that our devoted service may be pleasing to you and contribute to the growth of your Church.
Through Christ our Lord.

Il Santo Padre.

Alcolta, ti preghiamo, o Signore, benigno le nostre preci, affinché quello che con il nostro servizio facciamo, sia a te gradito e sia di incremento alla tua Chiesa.
Per Cristo nostro Signore.

Secunda petitio




Il Cardinale Prefetto:

Unanima precatione roborata, Beatissime Pater, Sancta Ecclesia instantius flagitat ut Sanctitas Vestra filios hos ipsius electos in Sanctorum Catalogo annumeret.

Second Petition


Il Cardinale Prefetto:

Most Holy Father, strengthened by unanimous prayer, Holy Church more earnestly beseeches Your Holiness to enroll these, her children, among the Saints.

Seconda Petizione


Il Cardinale Prefetto:

Confortata dall'unanime preghiera, Beatissimo Padre, la Santa Chiesa torna a chiedere con maggior forza che Vostra Santità voglia inscrivere questi suoi eletti figli nell'Albo dei Santi.

Il Santo Padre:

Spiritum vivificantem, igitur, invocemus, ut mentem nostram illuminet atque Christus Dominus ne permittat errare Ecclesiam suam in tanto negotio.

Il Santo Padre:

Let us, then, invoke the Holy Spirit, the Giver of life, that he may enlighten our minds and that Christ the Lord may not permit his Church to err in a matter of such importance.

Il Santo Padre:

Invochiamo dunque lo Spirito vivificante, perché illumini la nostra mente e Cristo Signore non permetta alla sua Chiesa di errare in un'opera così importante.



VENI, CREATOR SPIRITUS




La schola:

1. Veni, creator Spiritus,
mentes tuorum visita,
imple superna gratia,
quæ tu creasti, pectora.

L'assemblea:

2. Qui di-ce- ris Pa- racli-tus, do-num De- i al-tissimi,
fons vi-vus, i-gnis, ca-ri-tas, et spi-ri- ta-lis uncti- o.

La schola:

3. Tu septiformis munere,
dextræ Dei tu digitus,
tu rite promissum Patris,
sermone ditans guttura.

L'assemblea:

4. Accende lumen sensi-bus, infu8nde amo-rem cordi-bus,
infirma nostri corpo-ris virtu-te firmans perpe- ti.

La schola:

5. Hostem repellas longius
pacemque dones protinus;
ductore sic te prævio
vitemus omne noxium.

L'assemblea:

6. Per te sci- amus da Patrem noscamus atque Fi-li- um,
te utri- usque Spi-ri-tum cre-damus omni tempore.

La schola e l'assemblea:

A- men.

Come, Holy Ghost, Creator


La schola:

1. Come, Holy Ghost, Creator, come
from thy bright heav'nly throne;
come, take possession of our souls,
and make them all thine own.

L'assemblea:

2. Thou who art called the Pareclete,
best gift of God above,
the living spring, the living fire,
sweet unction and true love.

La schola:

3. Thou who art sevenfold in thy grace,
finger of God's right hand;
his promise, teaching little ones
to speak and understand.

L'assemblea:

4. O guide our minds with thy blest light,
with love our hearts inflame;
and with thy strength, which ne0er decays,
confirm our mortal frame.

La schola:

5. Far from us drive our deadly foe;
true peace unto us bring;
and through all perils lead us safe
beneath thy sacred wing.

L'assemblea:

6. Through thee may we the Father know,
through thee th'eternal Son,
and thee the Spirit of them both,
thrice-blessed three in One.

La schola e l'assemblea:

Amen.

Vieni, o Spirito Creatore


La schola:

1. Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.

L'assemblea:

2. O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell'anima.

La schola:

3. Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni
suscita in noi la parola.

L'assemblea:

4. Sii luce all'intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.

La schola:

5. Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.

L'assemblea:

6. Luce d'eterna sapienza,
svelaci il grande mistero,
di Dio Padre e del Figlio,
uniti in un solo Amore.

La schola e l'assemblea:

Amen.



Tertia petitio




Il Cardinale Prefetto:

Beatissime Pater,
Sancta Ecclesia, Domini promisso nixa Spiritum Veritatis in se mittendi, qui omni tempore supremum Magisterium erroris expertem reddit, instantissime supplicat Sanctitatem Vestram ut hos ipsius electos in Sanctorum Catalogum referat.

Third Petition


Il Cardinale Prefetto:

Most Holy Father,
Holy Church, trusting in the Lord's promise to send upon her the Spirit of Truth, who in every age keeps the supreme Magisterium immune from error, most earnestly beseeches Your Holiness to enroll these, her elect, among the Saints.

Terza Petizione


Il Cardinale Prefetto:

Beatissimo Padre,
la Santa Chiesa, confidando nella promessa del Signore di inviare su di essa lo Spirito della Verità, che in ogni epoca mantiene il supremo Magistero immune dall'errore, supplica con grandissima forza Vostra Santità di voler iscrivere questi suoi eletti figli nell'Albo dei Santi.

Canonizationis formula




Il Santo Padre:

Ad honorem Sanctæ et Individuæ Trinitatis,
ad exaltationem fidei catholicæ
et vitæ christianæ incrementum,
auctoritate Domini nostri Iesu Christi,
beatorum Apostolorum Petri et Pauli ac Nostra,
matura deliberatione præhabita
et divina ope sæpius implorata,
ac de plurimorum Fratrum Nostrorum consilio,
Beatos
Ioannem XXIII
et Ioannem PaulumII
Sanctos esse decernimus et definimus,
ac Sanctorum Catalogo adscribimus,
statuentes eos in universa Ecclesia
inter Sanctos pia devotione recoli debere.
In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti.

R. Amen.

Vengono collocate accanto all'altare le reliquie dei nuovi Santi insieme ai ceri.

Il diacono incensa le reliquie.

Formula of Canonization


For the honour of the Blessed Trinity,
the exaltation of the Catholic faith and
the increase of the Christian life, by the
authority of our Lord Jesus Christ, and
of the Holy Apostles Peter and Paul, and
our own, after due deliberation and frequent
prayer for divine assistance, and
having sought the counsel of many of our
brother Bishops, we declare and define
Blessed

John XXIII
and John Paul II

be Saints and we enroll them among the
Saints, decreeing that they are to be venerated
as such by the whole Church. In the
name of the Father, and of the Son, and
of the Holy Spirit.

Formula di Canonizzazione


Ad onore della Santissima Trinità, per
l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento
della vita cristiana, con l'autorità
di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi
Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo
aver lungamente riflettuto, invocato più
volte l'aiuto divino e ascoltato il parere
di molti Nostri Fratelli nell'Episcopato,
dichiariamo e definiamo Santi
i Beati

Giovanni XXIII
e Giovanni Paolo II

e li iscriviamo nell'Albo dei Santi,
stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano
devotamente onorati tra i Santi. Nel
nome del Padre e del Figlio e dello
Spirito Santo.


IUBILATE DEO






La schola: Ps 32, 1.3.18-19. 21-22

1.  Exsultate, iusti, in Domino;
rectos decet collaudatio.
Cantate ei canticum novum,
bene psallite ei in vociferatione. R.

2.  Ecce oculi Domini super metuentes eum,
in eos, qui sperant super misericordia eius,
ut eruat a morte animas eorum
et alat eos in fame. R.

3.  In Domino lætabitur cor nostrum,
et in nomine sancto eius speravimus.
Fiat misericordia tua, Domine, super nos,
quemadmodum speravimus in te. R.


IUBILATE DEO


La schola e l'assemblea:

Shout to the Lord, sing to the Lord

La schola: Ps 32, 1.3.18-19. 21-22

1.  Ring out your joy to the Lord, O you just;
for praise is fitting for loyal hearts. O
sing him a song that is new, play loudly,
with all your skill.

2.  The Lord looks on those who revere him,
on those who hope in his love, to rescue
their souls from death, to keep them
alive in famine.

3.  In him do our hearts find joy. We trust in
his holy name. May your lve be upon us,
O Lord, as we place all our hope in you.

IUBILATE DEO


La schola e l'assemblea:

Acclamate il Signore, cantate al Signore.

La schola: Ps 32, 1.3.18-19. 21-22

1.  Esultate, o giusti, nel Signore; per gli uomini
retti è bella la lode. Cantate al Signore
un canto nuovo, con arte suonate
la cetra e acclamate.

2.  Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo
teme, su chi spera nel suo amore, per
liberarlo dalla morte e nutrirlo in tempo
di fame.

3.  E in lui che giosce il nostro cuore, nel
suo santo nome noi confidiamo. Su di
noi sia il tuo amore, Signore, come da te
noi speriamo.



Ringrazia il Santo Padre




Il Cardinale Prefetto, con i Postulatori, ringrazia il Santo Padre:

Beatissime Pater,
nomine Sanctæ Ecclesiæ enixas gratias ago
de pronuntiatione a Sanctitate Vestra facta
ac humiliter peto
ut eadem Sanctitas Vestra
super peracta Canonizatione
Litteras Apostolicas
dignetur decernere.

Il Santo Padre:

Decernimus.

Il Cardinale Prefetto, con i Postulatori, ringrazia il Santo Padre:

Most Holy Father,
in the name of Holy Church I thank Your
Holiness for making this proclamation
and humbly request that you decree that
the Apostolic Letter concerning the act
of Canonization be drawn up.


Il Santo Padre:

We so decree.

Il Cardinale Prefetto, con i Postulatori, ringrazia il Santo Padre:

Beatissimo Padre,
a nome della santa Chiesa rendo fervide
grazie per la dichiarazione fatta da
Vostra Santità e chiedo umilmente di
voler disporre che venga redatta la Lettera
Apostolica circa la Canonizzazione
avvenuta.

Il Santo Padre:

Lo ordiniamo





Papa San JUAN PABLO II


«Cartas Apostólicas» de Juan Pablo II.
Fotos de Juventud de Juan Pablo II
Catholic-hierarchy.org, Fechas importantes en su carrera en la Iglesia (en inglés)
Ecuaderno.com, «Juan Pablo II: fuentes de información» (enlaces).
Oficina de Prensa de la Santa Sede, «Su Santidad Juan Pablo II, Breve Biografía».
Olegario González de Cardedal, «Juan Pablo II, ante el fin de siglo y otros», ABC literario, 27-12-1996.
Philosophica.info, «Karol Wojtyla» (Enciclopedia filosófica).
Univisión.com, «Juan Pablo II, su biografía».
Vatican.va, Documentos varios sobre y de Juan Pablo II.
Imagenes de los Papas en Flickr

Gaudium et spes
14 Encíclicas
15 Exhortaciones apostólicas
11 Constituciones apostólicas y
45 Cartas apostólicas Don y misterio: en el quincuagésimo aniversario de mi sacerdocio

  - Wikipedia DE: http://de.wikipedia.org/wiki/Johannes_Paul_II.
  - Wikipedia EN: http://en.wikipedia.org/wiki/Pope_John_Paul_II
  - Wikipedia ES: http://es.wikipedia.org/wiki/Juan_Pablo_II
  - Wikipedia FR: http://fr.wikipedia.org/wiki/Jean-Paul_II
  - Wikipedia IT: http://it.wikipedia.org/wiki/Giovanni_Paolo_II
  - Wikipedia PL: http://pl.wikipedia.org/wiki/Jan_Pawe%C5%82_II
  - Wikipedia PT: http://pt.wikipedia.org/wiki/Papa_João_Paulo_II

Papa San JUAN XXIII


List of works available at IntraText
Juan XXIII en Vatican.va
Juan XXIII en "Biografías y Vidas"
Juan XXIII en Wikipedia
Cuando Juan XXIII bautizó judíos

Pacem in terris (1963)
Mater et magistra
Mapa de servicios en la zona de San Pedro
www.2papisanti.org
www.karol-wojtyla.org



HOMILÍA DEL SANTO PADRE FRANCISCO
Plaza de San Pedro
II Domingo de Pascua (o de la Divina Misericordia), 27 de abril de 2014
  
En el centro de este domingo, con el que se termina la octava de pascua, y que san Juan Pablo II quiso dedicar a la Divina Misericordia, están las llagas gloriosas de Cristo resucitado.

Él ya las enseñó la primera vez que se apareció a los apóstoles la misma tarde del primer día de la semana, el día de la resurrección. Pero Tomás aquella tarde, como hemos escuchado, no estaba; y, cuando los demás le dijeron que habían visto al Señor, respondió que, mientras no viera y tocara aquellas llagas, no lo creería. Ocho días después, Jesús se apareció de nuevo en el cenáculo, en medio de los discípulos: Tomás también estaba; se dirigió a él y lo invitó a tocar sus llagas. Y entonces, aquel hombre sincero, aquel hombre acostumbrado a comprobar personalmente las cosas, se arrodilló delante de Jesús y dijo: «Señor mío y Dios mío» (Jn 20,28).

Las llagas de Jesús son un escándalo para la fe, pero son también la comprobación de la fe. Por eso, en el cuerpo de Cristo resucitado las llagas no desaparecen, permanecen, porque aquellas llagas son el signo permanente del amor de Dios por nosotros, y son indispensables para creer en Dios. No para creer que Dios existe, sino para creer que Dios es amor, misericordia, fidelidad. San Pedro, citando a Isaías, escribe a los cristianos: «Sus heridas nos han curado» (1 P 2,24; cf. Is 53,5).

San Juan XXIII y san Juan Pablo II tuvieron el valor de mirar las heridas de Jesús, de tocar sus manos llagadas y su costado traspasado. No se avergonzaron de la carne de Cristo, no se escandalizaron de él, de su cruz; no se avergonzaron de la carne del hermano (cf. Is 58,7), porque en cada persona que sufría veían a Jesús. Fueron dos hombres valerosos, llenos de la parresia del Espíritu Santo, y dieron testimonio ante la Iglesia y el mundo de la bondad de Dios, de su misericordia.

Fueron sacerdotes y obispos y papas del siglo XX. Conocieron sus tragedias, pero no se abrumaron. En ellos, Dios fue más fuerte; fue más fuerte la fe en Jesucristo Redentor del hombre y Señor de la historia; en ellos fue más fuerte la misericordia de Dios que se manifiesta en estas cinco llagas; más fuerte, la cercanía materna de María.

En estos dos hombres contemplativos de las llagas de Cristo y testigos de su misericordia había «una esperanza viva», junto a un «gozo inefable y radiante» (1 P 1,3.8). La esperanza y el gozo que Cristo resucitado da a sus discípulos, y de los que nada ni nadie les podrá privar. La esperanza y el gozo pascual, purificados en el crisol de la humillación, del vaciamiento, de la cercanía a los pecadores hasta el extremo, hasta la náusea a causa de la amargura de aquel cáliz. Ésta es la esperanza y el gozo que los dos papas santos recibieron como un don del Señor resucitado, y que a su vez dieron abundantemente al Pueblo de Dios, recibiendo de él un reconocimiento eterno.

Esta esperanza y esta alegría se respiraba en la primera comunidad de los creyentes, en Jerusalén, de la que hablan los Hechos de los Apóstoles (cf. 2,42-47), como hemos escuchado en la segunda Lectura. Es una comunidad en la que se vive la esencia del Evangelio, esto es, el amor, la misericordia, con simplicidad y fraternidad.

Y ésta es la imagen de la Iglesia que el Concilio Vaticano II tuvo ante sí. Juan XXIII yJuan Pablo II colaboraron con el Espíritu Santo para restaurar y actualizar la Iglesia según su fisionomía originaria, la fisionomía que le dieron los santos a lo largo de los siglos. No olvidemos que son precisamente los santos quienes llevan adelante y hacen crecer la Iglesia. En la convocatoria del Concilio, san Juan XXIII demostró una delicada docilidad al Espíritu Santo, se dejó conducir y fue para la Iglesia un pastor, un guía-guiado, guiado por el Espíritu. Éste fue su gran servicio a la Iglesia; por eso me gusta pensar en él como el Papa de la docilidad al Espíritu santo.

En este servicio al Pueblo de Dios, san Juan Pablo II fue el Papa de la familia. Él mismo, una vez, dijo que así le habría gustado ser recordado, como el Papa de la familia. Me gusta subrayarlo ahora que estamos viviendo un camino sinodal sobre la familia y con las familias, un camino que él, desde el Cielo, ciertamente acompaña y sostiene.

Que estos dos nuevos santos pastores del Pueblo de Dios intercedan por la Iglesia, para que, durante estos dos años de camino sinodal, sea dócil al Espíritu Santo en el servicio pastoral a la familia. Que ambos nos enseñen a no escandalizarnos de las llagas de Cristo, a adentrarnos en el misterio de la misericordia divina que siempre espera, siempre perdona, porque siempre ama.







Indice de MISAS desde ROMA - ANUALES